Ferrovia Noto-Pachino, parte la sistemazione della sede ferroviaria: delirio delle tifoserie (amiche)
NOTO – Sono in corso sulla dismessa ferrovia Noto – Pachino dei lavori di sistemazione della sede ferroviaria nel tratto iniziale che si dirama dalla stazione FS di Noto: la notizia su un noto social network ha fatto scattare il delirio dei soliti tifosi delle cose diversamente utili alla mobilità sostenibile e al vero sviluppo del territorio (o dovremmo dire delle cose morte?), con un entusiasmo che non ci aspetteremmo nemmeno dai detentori di quote azionarie o di capitale dell’azienda che sta sistemando un’infrastruttura ferroviaria non più in esercizio da quarant’anni.
Ci chiedevamo con una punta di divertimento come mai i tifosi della rotaia turistica, o peggio, della rotaia in scala non abbiano proferito parola per il blocco del cantiere per la costruzione della variante per il raddoppio della ferrovia Messina – Palermo, in particolare nel tratto Ogliastrillo – Cefalù: questo raddoppio, per chi non lo sapesse, è un’infrastruttura fondamentale per la rete siciliana attesa da oltre 50 anni, e la sua mancata esecuzione costringe, e chissà ancora per quanti anni, i siciliani a percorrere a binario unico e con performance ottocentesche la linea tirrenica.
La nostra Associazione non costituisce un osservatorio sociologico sui social network, ma considerato che buona parte delle critiche che arrivano al nostro operato vengono da certi signori che vivono la realtà solo attraverso i social network (o peggio attraverso i cataloghi ferromodellistici), ancora una volta ci rendiamo amaramente conto che questi si occupano di mobilità solo per hobby, non avendo assolutamente idea dei disagi quotidiani di pendolari e viaggiatori oltre che dalle vere priorità della nostra regione.
Tornando all’ipotetico ripristino ad uso esclusivamente turistico della ferrovia Noto – Pachino, vi mostriamo le immagini e il video allegato a questo nostro articolo gentilmente concessi dal sito web In Progress (che ringraziamo): partendo dalla stazione ferroviaria di Noto, per un’estensione di circa 600 metri quasi fino al ponte che supera la SP 19, è in corso il ripascimento del sedime, la rimozione delle traverse in legno e rotaie (probabilmente per motivi di bonifica) e la sostituzione con quelle in cemento (usate ovvero riciclate), mentre sulle rotaie sembra si proceda a collocare quelle pesanti in uso nel resto della rete siciliana e nazionale (rotaie da 60 UNI). Si tratta di lavori propedeutici per l’attuazione di un piano che prevede la sistemazione della sede ferroviaria e la sua bonifica.
Va ricordato che questi lavori sono finanziati con fondi del PNRR stanziati dal Ministero della Cultura all’interno del capitolo Percorsi nella storia – Treni storici e Itinerari culturali: già nel 2010 la nostra Associazione aveva intrapreso una serie di attività di tutela insieme alle amministrazioni locali che hanno permesso all’infrastruttura di non essere ulteriormente depredata, visto il totale stato di abbandono da parte della proprietà e grazie al sostegno delle stesse amministrazioni locali, che allora vedevano favorevolmente la costruzione di una ciclovia con criteri conservativi che avrebbe permesso di consegnare l’intera linea al territorio e il mantenimento della struttura ferroviaria senza snaturare nulla.
In nessuna di queste attività passate abbiamo avuto la collaborazione fattiva delle associazioni che oggi applaudono a questi lavori: evidentemente la passione per la salvaguardia è un frutto che sboccia in ritardo, e solo quando è superflua, o solo in presenza di decespugliamento di binari rigorosamente arrugginiti.
La nostra Associazione in questo momento storico ribadisce ancora una volta quanto sia importanza che i fondi del PNRR siano utilizzati in modo utile per la società siciliana, e non come in questo caso per il ripristino di una ferrovia abbandonata dal 1986.
Domandiamo ai lettori cosa sia maggiormente prioritario: il completamento del raddoppio della linea tirrenica per collegare rapidamente due province come quella di Palermo e Messina con circa 1000000 di abitanti in un’ottica di continuità territoriale con il resto d’Italia, o il ripristino di una linea ad uso esclusivamente turistico, se va bene per un numero ridotto di giorni l’anno ?
In anteprima il casello in C.da Niura con l’area ferroviaria occupata da traverse e mezzi d’opera
Noto, 13 novembre 2022 | Foto, In Progress
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