MESSINA – Il 6 dicembre 2021 è trascorso un mese esatto dall’arrivo a Messina della nuova nave ferroviaria Iginia di RFI, ad oggi però sullo Stretto di Messina sembra che non se ne sia accorto nessuno, a parte ovviamente noi e il personale addetto. La nuova nave, costruita in un’ottica di svecchiamento della flotta e di miglioramento della qualità del servizio e dei collegamenti tra Sicilia e Calabria, è costata al contribuente circa 60 milioni di euro, ma allo stato attuale è ancora ferma al molo dal giorno in cui è giunta al porto di Messina, e non risulta abbia effettuato un solo miglio nautico fuori dal porto peloritano.
Ovviamente è opportuno constatare che in una prima fase operativa dell’esercizio di una nave è obbligatorio e fondamentale provvedere alla formazione degli equipaggi, ma tuttavia non possiamo fare a meno di notare che la nave gemella Messina, arrivata il 25 aprile 2013, effettuò la sua prima traversata appena 7 giorni dopo. Non conosciamo invece il motivo del perché la nuova nave non sia stata ancora utilizzata, e ci auguriamo vivamente che non vi siano incognite che ne ostacolano a breve l’inserimento in servizio; ciò che sappiamo è che indubbiamente il suo mancato utilizzo ha ripercussioni non indifferenti sui viaggiatori dei treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia.
Va ricordato che allo stato attuale le uniche navi utilizzate sullo Stretto adibite per il traghettamento dei treni sono le navi Villa e Scilla (entrambe varate nel 1985), sulle quali per ragioni di sicurezza (Nota 14760 del 30 giugno 2016 e Ordinanza 88/2017 del 31 agosto 2017 della Capitaneria di Porto di Messina) durante la traversata tra Sicilia e Calabria tutti i viaggiatori devono obbligatoriamente scendere dalle carrozze degli InterCity e InterCityNotte e recarsi al ponte salone.
L’attuale ammiraglia della flotta di RFI è la moderna nave Messina, la quale al momento è ferma nel porto peloritano dal 3 dicembre 2021, non espletando il suo servizio consueto: ed è così che mentre il resto d’Italia è concentrato ad inseguire il super Green Pass, sullo Stretto di Messina per il traghettamento dei treni sembra di essere ancora nel 1985, con i servizi ferroviari assegnati alle navi Villa e Scilla, che appunto nel 1985 arrivarono nella flotta FS. Le due navi moderne sono attualmente ferme al molo (si spera ancora per poco), ed i servizi invece vengono espletati da due traghetti che, pur con tutta la buona volontà e l’impegno del personale, mostrano il peso dei loro 36 anni di traversate.
Sebbene il gestore dell’infrastruttura ferroviaria abbia più volte ribadito l’impegno di risorse economiche e l’attenzione per la mobilità ferroviaria dei siciliani e sullo Stretto di Messina (la nave traghetto Messina e la nave traghetto Iginia sono costate complessivamente circa 110 milioni di euro di investimenti in soldi pubblici), l’attuale situazione rischia di gettare una brutta ombra sul suo operato e sul normale funzionamento dei servizi di traghettamento ferroviario: i fatti, ricordiamolo, valgono più di mille parole.
In anteprima la nave Messina e Iginia ormeggiate nel porto peloritano
Messina, 06 Dicembre 2021 | Foto, Giovanni Russo
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