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Iginia: 40 anni sullo Stretto

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Era il 26 Settembre del 1969 quando, al comando di Angelo Soraci, la nave traghetto Iginia cominciò la sua storia sullo Stretto di Messina. Quarant’anni tondi tondi, ben portati da una vera signora del mare, che si distingue ancora oggi per le sue eleganti linee tondeggianti, i ponti, le panchine e i passamano in legno e anche per il nome verniciato in giallo sulle fiancate, come era tradizione sui vecchi traghetti FS.

 

La nave traghetto di RFI/Bluvia Iginia classe 1969 - Luogo e Data: Villa San Giovanni (RC) 20/01/2010 > Foto: Roberto Munaò

 

Costruita nei Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti di Ancona come “costruzione n°266”, stazza 7.350 tonnellate, ha una lunghezza di 141,50 metri e una larghezza di 18,40 metri. Sul ponte principale presenta 4 binari che le consentono di trasportare 43 carri o 16 carrozze ferroviarie, e il ponte auto ha una capacità di 130 automobili. La propulsione è affidata a quattro motori collegati a due eliche a passo variabile della potenza di 10.000 cavalli, che le consentono di raggiungere una velocità massima di 18,7 nodi. Per le manovre la nave si affida a 2 eliche posizionate ai terzi prodiero e poppiero e a ben tre timoni, due a poppa e uno a prua. Spaziosi ed arieggiati sono i ponti dedicati ai passeggeri, così come i saloni, che conservano ancora gli arredi tipici delle costruzioni navali degli anni ’60-’70.

 

Vista del ponte passeggeri di sinistra - Luogo e Data: Villa San Giovanni (RC) 09/10/2008 > Foto: Roberto Munaò

 

Particolare del ponte passeggeri di prua e della rampa mobile per l'accesso degli autoveicoli a bordo delle navi - Luogo e Data: Villa San Giovanni (RC) 09/10/2010 > Foto: Roberto Munaò

 

La nave ha avuto una carriera abbastanza tranquilla, senza episodi di particolare rilievo. Bisogna però ricordare due avvenimenti che hanno visto partecipe la nave negli anni scorsi. Il primo risale al 13 Aprile 1974, quando la nave traghetto Reggio in fase di entrata nel porto di Messina riportò un’avaria al timone, che si bloccò e costrinse il comandante a farla arenare su una lingua di sabbia nei pressi del Forte San Salvatore. Numerosi, ma vani furono i tentativi dei rimorchiatori per disincagliarla, così si decise di utilizzare la potente Iginia, che in pochi istanti trainò la sfortunata “collega” nel porto peloritano.

 

L'ampio ed elegante salone di poppa con le caratteristiche sedute rivestite in pelle - Luogo e Data: Villa San Giovanni (RC) 09/10/2008 > Foto: Roberto Munaò

 

Un altro avvenimento che ha segnato, purtroppo negativamente, la carriera della nave risale al 26 Marzo 2007. Proprio quella sera il programma di Italia 1 “Le Iene” (canale televisivo del Gruppo MEDIASET) trasmette un servizio girato a bordo della nave traghetto durante la sosta notturna, denunciando sia la mancanza di un guardiano all’ingresso della nave, sia evidenti e gravi carenze strutturali della nave, che mettevano a serio rischio la sicurezza di chi giorno dopo giorno vi saliva a bordo, e soprattutto dell’equipaggio che si esponeva a rischi non sottovalutabili per la salute. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. E’ proprio grazie a quel servizio che si assiste alla rinascita della nave, prontamente trasferita da Bluvia nei Cantieri Navali Noè di Augusta (SR), dove in quasi un anno di lavori radicali la nave viene rimessa a nuovo e, oltre alla sicurezza e alla salute di passeggeri ed equipaggio, ne trae beneficio anche l’aspetto della nave stessa. Vengono restaurati infatti i ponti, le panchine e i passamano in legno, le poltrone e i tavolini dei saloni tornano al loro antico splendore e anche la ciminiera annuncia la “remise en forme” della nave con una fumata chiara e limpida, che ha sostituito una poco rassicurante colonna di fumo scuro e denso.

Sono trascorsi pochi mesi dal suo 40° compleanno e l’Iginia si trova da pochi giorni in bacino per ricevere i lavori di manutenzione programmata, e presto tornerà a fare la spola su e giù per lo Stretto di Messina, divenuta oramai un tutt’uno con lo scenario circostante che regala sempre nuove emozioni e con quell’azzurro mare che la culla tra Scilla e Cariddi con il suo carico di famiglie, studenti, pendolari, ma anche di idee, sentimenti, dialetti e storie diverse che si intrecciano giorno dopo giorno. Un mese, un anno, non sappiamo quanto ancora verrà mantenuta in vita questa bella nave, ma la speranza di continuarla a vedere per lungo tempo nel suo mare è l’ultima a morire.

Auguri Iginia!

 

La nave Iginia all'interno del bacino dell'Arsenale della Marina Militare di Messina per ricevere i lavori di manutenzione programmata - Luogo e Data: Messina 28/04/2010 > Foto: Giovanni Russo

 

Roberto Munaò

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